Quando il disco fisso fa rallentare il sistema
Può capitare a tutti in certe situazioni di notare un sistema lentissimo dove si sente il disco fisso che lavora lavora lavora....operazioni di apertura lunghissime con conseguente deterioramento delle prestazioni.
E' quanto è capitato a me di recente, un problema che mi portava a pensare di formattare tutto quanto pensando ad un sistema ormai vecchio ed irrimediabilmente lento... e invece si trattava solamente di reimpostare l'hard disk primario affinchè utilizzasse la tecnologia Ultra DMA, possibilità andata persa in seguito a chissà quale errore.
Un po' di teoria:
I dischi fissi (hard disk) non giovanissimi utilizzano la tecnologia ATA; si tratta dei dispositivi collegati alla scheda madre tramite un cavo piatto (piattine) con tanti piccoli fili che sono ben diversi dal semplice cavo rotondo dei dischi recenti chiamati SATA.
Si tratta di un'interfaccia standard per la connessione di dispositivi di memorizzazione come hard disk e CDROM/DVDROM, chiamata anche con diversi abbreviativi e acronimi come IDE,EIDE,ATAPI. Fino al 2004 era la tecnologia più diffusa in assoluto, sostituita come già detto dalla più moderna SATA. Di conseguenza molte persone possono avere questo tipo di dispositivo all'interno del proprio PC.
Per coloro che utilizzano questo tipo di interfaccia e periferiche, esistono diverse modalità di trasferimento dati, classificate come PIO MODE, Modalità DMA, Ultra DMA.
Ogni modaltità permette velocità di trasferimento diverse, per cui far lavorare un disco fisso con una o l'altra modalità influisce moltissimo sulle prestazioni della propria macchina, prestazioni che possono tranquillamente essere decuplicate e ben visibili anche ad occhio !
Ecco alcuni esempi delle modalità di trasferimento e delle velocità permesse.
Modalità PIO | Banda (Mb/s) |
---|
Modalità 0 | 3.3 |
Modalità 1 | 5.2 |
Modalità 2 | 8.3 |
Modalità 3 | 11.1 |
Modalità 4 | 16.7 |
In questa modalità trasferimenti importanti di dati possono rapidamente imporre un
grande carico di lavoro al processore e rallentare l'insieme del sistema.Modalità DMA | Banda (Mb/s) |
---|
0 (Single word) | 2.1 |
1 (Single word) | 4.2 |
2 (Single word) | 8.3 |
0 (Multiword) | 4.2 |
1 (Multiword) | 13.3 |
2 (Multiword) | 16.7 |
La tecnica del DMA (Direct Memory Access) permette di sbloccare il processore facendo accedere direttamente alla memoria ogni periferica.
Modalità Ultra DMS | Banda (Mb/s) |
---|
UDMA 0 | 16.7 |
UDMA 1 | 25.0 |
UDMA 2 (Ultra-ATA/33) | 33.3 |
UDMA 3 | 44.4 |
UDMA 4 (Ultra-ATA/66) | 66.7 |
UDMA 5 (Ultra-ATA/100) | 100 |
UDMA 6 (Ultra-ATA/133) | 133 |
l'Ultra DMA (talvolta siglata UDMA) è stata pensata
allo scopo di ottimizzare al massimo l'interfaccia ATA. La prima idea
dell'Ultra DMA consiste nell'utilizzare i fronti montanti nonché quelli
discendenti (falling edges) del segnale per i trasferimenti ossi
un guadagno di velocità del 100% (con una banda che va da 16.6 Mb/s a
33.3 Mb/s). Inoltre l'Ultra DMA introduce l'utilizzo dei codici CRC per
individuare gli errori di trasmissione. Così le differenti modalità
Ultra DMA definiscono la frequenza di trasferimento dei dati. Quando si
riscontra un errore (quando il CRC ricevuto non corrisponde ai dati) il
trasferimento passa ad una modalità Ultra DMA inferiore, fino
all'assenza di Ultra DMA. (fonte WIKIPEDIA)Il problema del disco che lavora in modalità a basso trasferimento dati:Dopo questa carrellata teorica, dove nasce il problema ??
Sembra che conseguentemente a una serie di errori in rapida successione di accesso e/o scrittura al disco, alcuni sistemi Windows disabilitino automaticamente la modalità di trasferimento dati più veloce a favore della vecchia PIO MODE, che come vedete dagli specchietti ha una velocità anche 10 volte inferiore rispetto alla Ultra DMA.
Stessa cosa può accadere qualora si fossero ricaricate le impostazioni di default del BIOS o per qualche motivo fossero state alterate le voci del BIOS relative all'utilizzo della modalità DMA.
Il nostro disco in entrambi i casi utilizzerebbe modalità di trasferimento talmente obsolete da avere un grosso collo di bottiglia per il trasferimento dei dati, con l'inevitabile conseguenza di un rallentamento totale delle prestazioni della nostra macchina.
Cosa fare per risolvere la situazione ?
Due semplici cose:
- Accedere al BIOS (vedere l'articolo Accedere al BIOS) e verificare se le impostazioni relative all'uso del DMA sono abilitate o disabilitate. Una volta entrati nel BIOS provate a premere CTRL + F1 per abilitare le impostazioni avanzate del BIOS stesso....a seconda del BIOS in vostro possesso cercate indicazioni relativamente l'uso del DMA e nel caso fosse disabilitato abilitatelo o impostate la voce come AUTO (o selezione automatica). Una volta apportate le modifiche uscite salvando le impostazioni e avviate Windows.
- Verificare nel BIOS la possibilità di abilitare l'opzione S.M.A.R.T. per il disco fisso. Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti. Abilitarlo significa assicurarsi che in caso di malfunzionamento del disco venga emesso un avvertimento all'utente ...questo perchè, nonostante l'articolo mettà in evidenza una problematica ben precisa, potremo anche essere di fronte alla sfortunata ipotesi in cui il disco è fisicamente danneggiato... SMART non è disponibili in tutti i pc per cui cercatela e nel caso attivatela ma non se trovate niente fatevene una ragione...
- Verificare l'utilizzo dei canali IDE primario e secondario per vedere se utilizzano la modalità di trasferimento corretta. I due canali rappresentano i due cavi piatti (vedi inizio articolo) che dalla scheda madre permettono il collegamento di 2 unità ciascuno (un max di 4 normalmente). Generalmente il disco fisso del sistema operativo si trova sul CANALE IDE 1 impostato come MASTER (Vedi articolo Collegare un nuovo hard disk EIDE) ma noi controlleremo entrambi i canali. su Windows XP normalmente presente sulle macchine che utilizzano questo tipo di periferiche e modalità di trasferimento, andiamo su Risorse del computer e clicchiamo col tasto destro del mouse per ottenere l'opzione PROPRIETA'.
- Dalla finestra che comparirà, scegliamo HARDWARE e poi GESTIONE PERIFERICHE
- Selezionare ed espandere la voce relativa a Canali IDE /ATA/ ATAPI
- Ora facciamo tasto destro sulla prima voce, Canale Primario IDE e scegliamo proprietà e poi impostazioni avanzate . E' possibile notare che ci sono due voce importanti : Modalità di trasferimento, che deve essere impostata sulla voce "DMA se disponibile" (se non è cosi cambiatela) e Modalità di trasferimento corrente, che se correttamente impostata dovrebbe riportare un bel "Modalità Ultra DMA Mode x" (dove x va da 1 a n vedic specchietto inizio articolo). Se dovete apportare qualche modifica, fatelo e confermate.
- Operare gli stessi controlli sull'altro canale nelle stesse modalità. Una volta apportate delle modifiche occorre riavviare il sistema per vedere se ci sono stati dei cambiamenti.
- Se le modifiche non sono possibili, l'alternativa è selezionare il canale primario col tasto destro e scegliere DISINSTALLA (vedi figura)
- La stessa cosa va fatta per il canale secondario.... una volta confermate queste azioni il sistema stesso vi richiederà un riavvio, successivamente al quale verrano reindividuate le impostazioni migliori per il trasferimento dati di quelle unità...le modifiche saranno conseguenza dell'abilitazione da BIOS delle voci relative alla modalità DMA (se ve ne era il bisogno) e al cambio di impostazione sul tipo di rilevamento dei canali IDE appena spiegato. Al riavvio l'individuazione dei nuovi canali porterà ad un altro riavvio per poter sfruttare le periferiche viste in maniera "nuova". Al riavvio ancora successivo controllate le impostazioni dei due canali e valutate la velocità complessiva del pc nelle normali operazioni di avvio/chiusura o apertura applicazioni.
- IMPORTANTE !!! Per sistemi operativi successivi a Windows XP. Le operazioni sono assolutamente identiche nella teoria e nelle impostazioni da settare, cambia solamente il modo di raggiungere la Gestione delle periferiche (o gestione dispositivi) e ovviamente qualche finestra che può presentare opzioni aggiuntive
Spero che questo articolo possa essere utile cosi come lo è stato a me apprendere certe conoscenze hardware che non sono propriamente il mio forte...
Stefano Ravagni